Stromae (“maestro” in gergo francese) è il cantautore belga che sta scalando le classifiche di mezzo mondo. Su Youtube, il video del singolo “Papaoutai” ha raggiunto 160 milioni di visualizzazioni, mentre l’album “Racine Carée” ha venduto due milioni e mezzo di copie. Già nel 2010 aveva raggiunto la vetta delle charts internazionali (Italia compresa) con il singolo “Alors on dance”, scelto per un remix da Kanye West, ma è stato con il secondo lavoro che Stromae, al secolo Paul Van Harver, ha portato la musica francese alla ribalta internazionale. Origini africane, ha sempre vissuto con la madre a Bruxelles, non ha mai conosciuto il padre ruandese, morto nel genocidio del 1994 (proprio della mancanza di una figura paterna parla nel singolo “Papaoutai” -“Papà dove sei?” ): secondo il quotidiano francese Le Monde, Stromae “è come un’antenna: mette nelle sue liriche “segnali” – la crisi, la famiglia contemporanea, la misoginia, il razzismo, i social media, la falsa ricchezza – captati dalla sua torre di controllo di Bruxelles”. La nuova scommessa del cantante è l’America: proverà a esportare lì le sue liriche “francofone” e il suo sound che mescola “la rumba congolese con alcune sonorità latine, l’aspetto un po’ rigido dell’eurodance e l’aspetto poetico della canzone d’autore”, come ha detto lo stesso Stromae a Ilfattoquotidiano.it. Dopo la data all’Alcatraz di Milano il 1 giugno, il cantautore belga tornerà in Italia a dicembre: il 15 a Milano (Mediolanum Forum) e il 17 a Roma (Palalottomatica).
di Francesca Martelli e Claudia Rossi, infografiche Pierpaolo Balani ★ Fonte: ilfattoquotidiano.it ▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬
Nessun commento:
Posta un commento