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martedì 31 maggio 2011

Intervista @ Zero plastica [Exclusive GugolRep.com]


Zero Plastica è il vostro nome.
Niente plastica, niente finzione.
Almeno così si deduce. Presentatevi ai lettori di GugolRep!


> Zero Plastica nasce nel 2001 dall'incontro di Nio -allora già noto dj genovese, attivo dal '93- e Lure -mc sopravvissuto ai Fusione-. Prima che nascesse il gruppo vero e proprio, per anni abbiamo trascorso pomeriggi e serate nella cameretta di Nio, tra i piatti, le strumentali, gli sm58, i freestyle e le bestemmie della madre di Nio... Da allora la situazione si è un po' evoluta. L'anno scorso abbiamo dato asilo politico a G.O.Man Xtrazik, mc e fratello tunisino che vive a Genova da qualche tempo... In ogni caso, dopo qualche centinaio di concerti e decine di progetti musicali, potremmo dire che siamo il gruppo più attivo della Liguria di sempre e uno degli italiani più noti all'estero.


Il vostro ultimo disco si chiama “Basta!”. Basta con cosa?

> "Basta ad ogni tipo di casta / è l'ora di rialzarci dal fango che ci sovrasta / Strade di città / questa gente qua è incazzata / scende nella piazza dalla scuola e dalla fabbrica!". Il ritornello della titletrack del disco potrebbe essere già aBASTAnza significativo per intuire a cosa ci riferiamo. E' l'acido gastrico che sale tutte le sere nelle case degli italiani davanti alla televisione, è la fine del letargo mentale a cui siamo stati costretti sin dall'inizio della propaganda tette-culi e silicone di Milano Due. "Basta!" è un concept album. Ma anche il vomito naturale causato dalla situazione in cui vive l'Italia.


Il vostro album è distribuito
dall’etichetta americana Nomadic Wax,
un risultato incredibile per un gruppo hip hop italiano.
Come siete arrivati a questo e grazie a chi/cosa?


> Nio è il principale dj e producer della Nomadic Wax da due anni ormai e, oltre a lavorare insieme a Ben Herson e Magee McIlvaine -rispettivamente C.E.O. e Creative Director dell'etichetta di Brooklyn- ad un programma su New York Radio 91.5 FM, ha sfornato un bel po' di mixtapes e basi e ha messo insieme collaborazioni con artisti provenienti da tutto il mondo. Durante la lavorazione di "Basta!", abbiamo voluto far ascoltare ai nomadici alcune tracce, traducendo i nostri testi in inglese, dato che loro non parlano neppure una parola di italiano; ne sono rimasti entusiasti, ci hanno invitato negli States a fare il mastering nello stupendo Notable Productions studio e non ci siamo lasciati sfuggire questa cosa che non avremmo neppure mai avuto il coraggio di sognare, sino a qualche tempo fa.


Come mai firmare per gli americani e non per gli italiani?

> Beh, noi non abbiamo ricercato per forza il contratto con gli americani, ma tutte le volte che ci è stato proposto di firmare qua in Italia, erano chiaramente dei pacchi, fuffa fritta per la gioia di qualche infame editore ansioso di arricchirsi sulle nostre spalle. Il contratto con la Nomadic Wax è non-esclusivo, per cui se domani ci dovesse chiamare la Universal, potremmo discuterne serenamente. AHAHAHAHAHAHA!!!!!! Scusa, ma l'ipotesi di firmare con una mojor ci fa sbudellare dal ridere! In ogni caso, il contratto con gli americani ci tutela non poco, soprattutto a livello legale. Facciamo parte non di una semplice etichetta, ma di una media company che ha amici e contatti in tutto il mondo, tra i quali la BBC, Mtv e, ovviamente, tutti i media indipendenti americani.


Dj Nio Siddharta sembra un riferimento
a Matrix e al buddismo. Perché questo misticismo?


[Nio] > Specifico subito che non sono stato io a scegliere qusti nomi impegnativi, ma me li hanno affibbiati degli amici che evidentemente si drogavano alquanto! Ho pensato più volte di cambiare nome usando semplicemente il mio secondo nome di battesimo, Erik, ma purtroppo non c'è verso, e tutti mi chiamano "Nio". Tuttavia, la spiritualità è spesso presente nei miei testi e in quelli di Lure e Omar, ma non è data da una fede religiosa dogmatica: più che altro, è la ricerca costante dell'anima, della Verità, della Giustizia... è la nostra jihad, lo sforzo che ogni singolo uomo deve fare per elevarsi verso Dio.


Nel vostro disco parlate di dieci anni di carriera.
Come è cambiata la scena hip hop dal 2001 a oggi?
Credete che questa sia una nuova Golden Age
per l’hip hop o tutto il contrario?


> Purtroppo non abbiamo una visione globale sull'Hip-Hop italiano attuale e rimpiangiamo riviste come Aelle, Biz, Groove e Basement Magazine perchè, ogni volta che sfogliavamo quelle pagine, avevamo l'impressione che ci fosse davvero una scena, nel bene e nel male; sopravvive solo Mood Magazine ormai e purtroppo non esce in edicola tutti i mesi. Internet ha semplificato la comunicazione per molti aspetti, ma è insufficiente se viene usato per valutare la credibilità di un artista in base alle visualizzazioni su youtube. Quanti pagliacci hanno un numero maggiore di "visite" di altri rappers che fanno musica seriamente, ad esempio? Poi magari si potrebbe parlare di Golden Age se TUTTI i maggiori artisti dell'hh italiano di sempre potessero vivere di musica onestamente, ma sappiamo che non è così e che i più sono costretti ad inseguire suoni trendy e modaioli per avere un posto in classifica e un assegno per il mutuo ogni mese. Vorremmo vedere più jam, vorremmo vedere la nostra "Vecchia Scuola" celebrata degnamente da parte di tutti e vorremmo che ci fosse rispetto: questa è la nostra personale visione di Età dell'Oro.


In “Basta!” parlare di speranza, resistenza,
anime ribelli e colore della terra.
Sembra poesia rabbiosa finalizzata alla rivolta.
Da cosa sentite di volervi ribellare?
Cosa vi fa male in questa società?


> Questa società è profondamente malata, è corrotta in ogni suo aspetto fondamentale. Avere dei valori che non siano tipo "incula il prossimo tuo per fare ogni tuo interesse", è una cosa da sfigati, è "out". Il nostro primo ministro è la prova di ciò che stiamo dicendo: qualsiasi parola esca dalla sua bocca non ha senso se non simile a quello di un mc che si autocelebra sino a schizzarsi sui piedi. Crediamo che l'intera società italiana si debba ribellare e che ci debbano essere meno padri di famiglia autori di omicidi-suicidi, tra le altre cose.


In Zero Plastica c’è anche un rapper tunisino
e le mixtape di Nio hanno anche toccato
zone dell’Africa del Nord.
Cosa pensate della crisi nel Maghreb
e delle rivolte in Africa?


> Uno dei progetti della Nomadic Wax a cui stiamo partecipando è proprio su questo che loro chiamano "M.E.N.A.", ovvero Middle East and Northern Africa... Le rivolte nel M.E.N.A. sono un fenomeno affascinante che da speranza anche ad un Paese del quinto mondo come il nostro. In quelle nazioni governate da dittatori simpatici all'Occidente, le genti sono scese in piazza, i ragazzi nelle prime file come i nostri partigiani contro i nazi-fascisti, urlando il loro odio pieno contro gli oppressori. Se gli italiani volessero prenderne esempio, potrebbero dimostrare che non serve per forza un popolo con l'età media di venticinque anni, par fare la rivoluzione, ma Basta un popolo INCAZZATO.


Come è il vostro mercato oltreoceano,
cosa pensano gli americani del rap italiano?


> Gli americani a cui abbiamo fatto ascoltare un po' di rap italiano -quello che piace a noi, ovviamente- c'hanno sballato, ma hanno notato anche la differenza di chi fa musica da classifica a chi fa musica e basta. Durante il mastering del nostro disco in America, abbiamo voluto chiedere l'opinione anche dei vari musicisti che sono passati nello studio in quei giorni, ottenendo dei commenti molto positivi. Qualcuno ha voluto addirittura comprare una copia in anticipo, ancor prima che il cd venisse finito e stampato: il che è una pratica che può far davvero ridere un italiano -tanto più se genovese-, ma là è molto comune ed è segno di profonda stima e rispetto per l'arte altrui.


In copertina del disco c’è una mano
che spegne un telecomando e in una foto sul web
vi si vede mentre gettate un televisore nella spazzatura.
Odiate così tanto la tv?


> Non è la tv, il problema, ma chi la gestisce. La tv è un mezzo. Se la riempi della propaganda di un pazzo furioso, ottieni il risultato di rincoglionire un popolo intero che fa le rate per pagarsi un plasma pur non arrivando a fine mese; si ottiene la dittatura attraverso il tubo catodico, dato che molte persone non leggono neppure i giornali e prendono per oro colato qualsiasi cazzata sparino i servi dei potenti di turno. A parte qualche trasmissione tipo Blob, Anno Zero e poche altre, c'è davvero qualcosa che non merita di essere distrutto e spazzato via senza pietà?


I curiosi dove possono cercare
per saperne di più su di voi e sulla vostra musica?


> Possono andare sul nostro sito www.zero-plastica.com e scaricarsi l'impossibile dalla sezione "musica" e rimanere aggiornati su Zero Plastica attraverso tutti i nostri links su bandcamp, youtube, twitter, facebook, ecc.


Grazie per la vostra intervista!

> Grazie a te! Grazie a GugolRep
e a tutti coloro che spingono il Vero. Keep it Real.



Intervista esclusiva per GugolRep.
Autore dell'intervista Daniele Riedo.
Tnx @ Alessio Gatti.

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